I bilanci 2022 delle cantine sociali
Il mondo (e il futuro) della cooperazione visto attraverso i bilanci
Di Luca Castagnetti - Direttore Centro Studi Management Divino di Studio Impresa – Prof. a.c. Economia dell’impresa vitivinicola Università di Verona
Articolo pubblicato sul Corriere Vinicolo del 22 maggio 2023
Articolo pubblicato sul Corriere Vinicolo del 22 maggio 2023
Modelli di business, ebitda e investimenti: cosa emerge dal confronto con il mondo dell’impresa privata? Le sfide difficili di un sistema dove il valore va oltre la sfera economica e vive la tensione tra istanze della base sociale agricola e necessità strategica aziendale-centrica della cantina sociale. Infine, il fenomeno sempre più emergente delle società di capitali di proprietà della cooperazione. Driver verso dove?
Dal finire dell’800, periodo in cui le cantine sociali iniziarono la loro opera, ad oggi, che sono insediate in diversi territori con profonde radici in un tessuto agricolo altrimenti povero o privo di progettualità imprenditoriali, le cooperative di strada ne hanno fatta, raggiungendo i vertici del settore vitivinicolo italiano con gruppi importanti, ramificati su diversi territori e diversificati nell’operatività. A livello generale la cooperazione rappresenta un settore significativo del mercato con il 38% dei ricavi complessivi, con dinamiche di crescita interna e attività di concentrazione per acquisizioni e fusioni che hanno fatto emergere numerosi operatori con fatturati importanti (il 10% delle cooperative ha ricavi >30 milioni di euro, percentuale pari a quella che ritroviamo nelle imprese private).
Attraverso l’analisi dei bilanci 2022 della cooperazione vitivinicola, abbiamo cercato di individuare alcune tendenze generali, che delineano come il settore si stia muovendo oggi e anche come si muoverà – o meglio quali prospettive di movimento avrà – domani. E lo abbiamo fatto attraverso un’analisi economico-finanziaria, realizzata su due versanti. Da una parte confrontando le performance di cooperazione e settore privato, dall’altra analizzando i bilanci delle cooperative stesse, scelte sia tra le più importanti sia tra quelle che rappresentano esperienze interessanti. In estrema sintesi, emerge che il settore resterà competitivo se riuscirà a risolvere il suo dilemma interno che oggi lo fa ondeggiare tra una difesa della redditività del socio coltivatore e lo sviluppo dell’impresa Cantina sociale. A rendere il quadro più articolato, si inserisce anche un fenomeno nuovo: i numerosi casi di cooperative che acquistano/costituiscono società di capitali con le quali sviluppare progetti strategici. Una scelta che offre diverse interessanti opportunità ma che – dall’analisi effettuata – sembrerebbero non sufficientemente sfruttate per imprimere al mondo delle cantine sociali una più marcata traiettoria di sviluppo in linea con il mondo delle grandi e piccole imprese private. (CONTINUA) SCARICA L'INTERO ARTICOLO
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